Come abbiamo studiato, l'atto che segna l'inizio del ventennio fascista (ma non ancora della dittatura mussoliniana) è la marcia su Roma, la manifestazione con cui le squadre paramilitari fasciste riuscirono a imporre la nascita del primo governo Mussolini, grazie anche alla mancata opposizione del re Vittorio Emanuele III.
Quello che segue è un cinegiornale dell'istituto LUCE che racconta la marcia su Roma in un'ottica propagandistica, favorevole quindi al fascismo.
Un'immagine più ironica delle camicie nere e delle squadre fasciste ci viene dal film La Marcia su Roma di Dino Risi (1962). Protagonista del film è una coppia di fascisti piuttosto ridicoli, interpretati da due grandi attori del passato, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi.
Un altro passaggio chiave nella storia del fascismo è il delitto Matteotti. Giacomo Matteotti era un giovane leader del Partito Socialista Italiano, assassinato dai fascisti perché aveva avuto il coraggio di denunciare in Parlamento il clima di intimidazione e di violenze in cui si erano svolte le elezioni del 1924. Nel video che segue, estratto dal film "Il delitto Matteotti" di Florestano Vancini (1973), viene ricostruito il discorso del 30 maggio 1924 che doveva segnare il destino di Matteotti.
Nel video che segue, lo storico Giovanni Sabbatucci descrive la figura di Matteotti e spiega come l'omicidio Matteotti e il successivo discorso di Mussolini alla Camera del 3 gennaio 1925 abbiano segnato l'inizio del regime dittatoriale fascista.
Tra gli oppositori politici del regime che furono processati e imprigionati per le loro idee, c'era anche il giovane Sandro Pertini, socialista come Matteotti, destinato a essere presidente della Repubblica dal 1978 al 1985. Nel breve filmato che segue, Pertini spiega cosa ha significato per lui essere democratico e come democrazia e fascismo siano tra loro inconciliabili.
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